Manipolazione e disinformazione: pericoli per la nostra democrazia!
La conferenza "La democrazia nell'era della disinformazione" tenutasi il 6 giugno 2025 all'Università di Friburgo mette in luce le sfide della comunicazione politica.

Manipolazione e disinformazione: pericoli per la nostra democrazia!
Il 4 giugno 2025 si svolgerà presso l’Università di Friburgo il convegno “La democrazia nell’era della disinformazione”, un evento di grande importanza date le attuali sfide politiche e sociali. Gli eventi affronteranno le influenze di vasta portata della disinformazione sulla formazione delle opinioni democratiche. Negli ultimi anni i dibattiti su politica e verità sembrano essere sempre più caratterizzati da emozioni, manipolazioni e percezioni distorte. Le dichiarazioni politiche non possono sempre essere facilmente classificate come vere o false, ma spesso possono essere intese come interpretazioni individuali che possono promuovere ulteriormente la divisione sociale. Università di Friburgo riferisce sul ruolo centrale che la fiducia gioca nel discorso politico. Una perdita di questo potrebbe mettere seriamente a repentaglio le basi della democrazia.
Gli sviluppi nei social media stanno contribuendo in modo significativo all’erosione di questa fiducia. Piattaforme come TikTok, Instagram e Facebook non sono solo luoghi di comunicazione, ma anche punti caldi per la diffusione di opinioni radicali. Queste piattaforme utilizzano algoritmi complessi per curare contenuti che generano il massimo coinvolgimento. Allo stesso tempo, rappresentano sempre più una fonte di disinformazione utilizzata specificamente per promuovere determinate narrazioni. Questo sfruttamento dei social media è particolarmente preoccupante e viene affrontato da bpb.de descritta come manipolazione strategica. Gli attori politici hanno riconosciuto quanto siano importanti queste piattaforme per plasmare le opinioni, soprattutto tra gli elettori più giovani.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella disinformazione
L’intelligenza artificiale (AI) svolge un ruolo chiave nella diffusione sistematica della disinformazione. Le tecnologie consentono la produzione automatizzata di contenuti che mirano a una personalizzazione specifica per gruppi di utenti. Questa strategia è diventata particolarmente visibile nell’anno delle super elezioni del 2024, quando partiti politici come l’AfD hanno utilizzato specificamente i social media e gli influencer per diffondere i loro messaggi. notizie quotidiane sottolinea che la discussione sui social media si orienta sempre più a destra, determinando un dibattito pubblico frammentato.
Nel complesso, si registra una preoccupante tendenza alla polarizzazione, rafforzata dal cambiamento dei modelli di consumo delle notizie. Il 67% della popolazione si informa principalmente tramite Internet, il 34% le consulta esclusivamente tramite i social media. Questo sviluppo mina un discorso sociale equilibrato e contribuisce all’erosione della fiducia nelle istituzioni, indicando effetti negativi a lungo termine sulla democrazia.
Educazione e dibattito politico
Per contrastare questo sviluppo è necessaria un’educazione mirata che formi studenti e cittadini alla corretta gestione delle dichiarazioni e dei dati politici. È fondamentale aumentare la consapevolezza sulle differenze tra informazione manipolativa e informazione reale. Università di Friburgo sottolinea che la solidarietà e il rispetto reciproco sono essenziali per avere discussioni politiche produttive.
Infine, è necessario uno sforzo congiunto da parte degli operatori delle piattaforme, dei politici e delle organizzazioni della società civile per promuovere informazioni trasparenti e un accesso equo ai dati tramite algoritmi. Solo attraverso tale cooperazione è possibile affrontare efficacemente i pericoli della disinformazione e della manipolazione sistematica nel mondo digitale.