Lo scienziato ucraino riceve finanziamenti milionari per la cronaca del terrorismo!

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La Prof. Dott.ssa Lesia Horodenko riceve un finanziamento di 220.000 euro per un progetto di ricerca sul giornalismo terroristico presso l'Università di Mannheim.

Prof. Dr. Lesia Horodenko erhält 220.000 Euro Förderung für Forschungsprojekt zur Terrorberichterstattung an der Uni Mannheim.
La Prof. Dott.ssa Lesia Horodenko riceve un finanziamento di 220.000 euro per un progetto di ricerca sul giornalismo terroristico presso l'Università di Mannheim.

Lo scienziato ucraino riceve finanziamenti milionari per la cronaca del terrorismo!

Oggi, 31 marzo 2025, la prof.ssa Dr. Lesia Horodenko, scienziata ucraina rifugiata della comunicazione, ha ricevuto un finanziamento aggiuntivo di quasi 220.000 euro per il suo importante progetto di ricerca. Questo progetto fa parte del progetto “Responsible Terrorism Reporting” finanziato dalla DFG presso il Centro per la ricerca sociale europea di Mannheim (MZES), diretto dal 2017 dal Prof. Dr. Hartmut Wessler. Horodenko, fuggita dall’Ucraina nel luglio 2024 e precedentemente docente all’Università di Kiev, concentra il suo lavoro sulla cronaca mediatica del terrorismo in Russia, Bielorussia e Ucraina.

La questione centrale della ricerca su cui si concentra Horodenko è come i media in questi paesi usano il termine “terrorismo” e quali diverse narrazioni ne derivano. È particolarmente rivelatore che in Russia le truppe ucraine siano descritte come “atti di terrorismo”, mentre i media russi dell’opposizione in paesi come Lettonia o Polonia usano il termine in modo più sfumato. L'analisi ha lo scopo di aiutare a formulare raccomandazioni per i giornalisti quando si occupano di attacchi terroristici.

Obiettivi e metodi della ricerca

L’obiettivo generale del progetto complessivo è quello di esaminare il tono, i fact check e l’uso di immagini e video nella segnalazione degli attacchi. Nella prima fase del progetto è stata effettuata un'analisi comparativa della cronaca del terrorismo in diversi paesi e culture. Con il passaggio alla seconda fase, che durerà fino al 2027, l’attenzione si concentrerà sull’interazione di testi e immagini e sulla loro influenza sulla percezione degli utenti dei media.

Si sta sperimentando se un reporting responsabile porta ad una percezione più obiettiva del tema del terrorismo. Gli sviluppi nella copertura mediatica del terrorismo sono un argomento attuale che deve essere visto alla luce di eventi importanti come l’11 settembre 2001, considerato un punto di svolta nella percezione globale del terrorismo, come dimostrano le pubblicazioni di Fondazione federale per la ricerca sulla pace spettacolo.

Costruzione mediatica del terrorismo

Al centro di queste analisi di studi sui media, che si occupano della costruzione dei media e dell'interpretazione individuale del terrorismo, sono i lavori di Wolfgang Frindte, Nicole Haußecker e Jens Jirschitzka. Queste analisi coprono anche periodi di tempo ed eventi importanti, come gli attacchi terroristici del 2002 in Kenya e gli sviluppi successivi all’11 settembre.

Attraverso analisi quantitative e qualitative delle notizie sul terrorismo in Germania dal 2007 al 2009, è stata esaminata anche l'influenza della rappresentazione mediatica sulla comprensione individuale del terrorismo e sul comportamento di sicurezza della popolazione. Utilizzando tre sondaggi rappresentativi sulla popolazione si dovevano determinare le costruzioni sul terrorismo nella società per promuovere un ordine mondiale pacifico.

Un altro esempio di analisi dei resoconti mediatici sul terrorismo è la tesi di master dal titolo “Inquadramento del terrorismo nei resoconti mediatici austriaci”. Questa inchiesta ha riguardato l’attacco terroristico organizzato dall’IS a Vienna il 2 novembre 2020 e ha analizzato le notizie apparse su due diversi quotidiani: il quotidiano di qualità “der Standard” e il tabloid “die Kronenzeitung”.

L'analisi di 209 articoli ha evidenziato che i resoconti di questi media talvolta variavano notevolmente. Mentre inizialmente prevalevano le reazioni all’attentato e la rappresentazione del terrorismo come una minaccia, con il passare del tempo l’attenzione si è spostata sulle conseguenze e sulle misure seguite all’attentato.

Nel complesso, sembra che il resoconto dei media sul terrorismo sia complesso sia in termini di percezione che di ragionamento ed è influenzato da una varietà di fattori. La necessità di pratiche di segnalazione responsabili e differenziate rimane quindi fondamentale per promuovere la comprensione di questa pressante questione sociale.