Workshop sul pubblico digitale: come i social media modellano la conoscenza!

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Workshop all'Università di Mannheim il 30 maggio 2025: discussione su identità e pubblico digitale, con conferenze di esperti.

Workshop an der Uni Mannheim am 30. Mai 2025: Diskussion über Identität und digitale Öffentlichkeit, mit Vorträgen von Experten.
Workshop all'Università di Mannheim il 30 maggio 2025: discussione su identità e pubblico digitale, con conferenze di esperti.

Workshop sul pubblico digitale: come i social media modellano la conoscenza!

Il workshop “Conoscenza – Identità – Medialità” si svolgerà il 30 maggio 2025 nell'edificio universitario B6 dell'Università di Mannheim. Questo evento aperto, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di studi americani dell'Università di Mannheim e ospiti esterni, affronta dibattiti chiave sull'interfaccia tra produzione di conoscenza, pubblico digitale e discorsi sull'identità. Il workshop offre un programma diversificato con conferenze nei settori della cultura, dei media e delle scienze politiche.

Un punto culminante speciale è la conferenza del Prof. Adrian Daub, PhD, J.E. Wallace Sterling Professor presso l'Università di Stanford, i cui interessi di ricerca comprendono la cultura e la politica del XIX secolo, il genere e la sessualità. Il suo discorso, "Imparare l'antifemminismo digitale: Depp v. Heard, YouTube e come le piattaforme modellano ciò che conta come 'prova'", discute l'influenza dei commenti di YouTube sul processo tra Johnny Depp e Amber Heard. Questo problema è particolarmente rilevante perché la percezione del pubblico e le rappresentazioni sui social media hanno un impatto significativo sulle discussioni che circondano questo caso.

Il contesto del processo

Al centro della disputa c’è la causa per diffamazione di Johnny Depp contro Amber Heard per un articolo del Washington Post del 2018 in cui Heard si descriveva come un “personaggio pubblico che rappresenta la violenza domestica”. La Heard, a sua volta, ha anche citato in giudizio Depp dopo che uno dei suoi avvocati l'ha accusata di perpetuare una "bufala sugli abusi". Questo confronto ha innescato non solo discussioni legali ma anche sociali più ampie, alimentate dai social media, come ad esempio La psicologia oggi riportato.

Il dibattito mostra come i social media possano influenzare la percezione dei ruoli di genere. Il contenuto del processo è spesso distorto ed emotivamente carico, spingendo i protagonisti in una semplice dicotomia tra “bene” e “male”. Amber Heard è spesso ritratta negativamente, mentre Depp e il suo avvocato Camille Vasquez sono visti positivamente. Questa dinamica non è solo un riflesso degli archetipi sociali, ma può anche svolgere un ruolo importante nell’opinione pubblica su come l’attrattiva influenza la percezione dell’onestà, sebbene vari in base al genere.

Rischi e opportunità dei social media

La pluralità di voci su piattaforme come Twitter o Instagram porta con sé sia ​​rischi che opportunità. Un progetto acatech che si occupa della comunicazione tra scienza, pubblico e media descrive i vantaggi dei social media nella loro funzione di mezzo di comunicazione, che però devono anche confrontarsi con sfide come la diffusione della disinformazione e il risultato delle camere di risonanza. L’interattività di queste nuove tecnologie consente agli utenti di assumere ruoli di comunicatori, mentre allo stesso tempo esiste il rischio di frammentazione della conoscenza, come in acatech descritto.

Il ruolo dei social media nel reporting e il discorso in continua evoluzione sulle questioni sociali devono essere riflessi in modo critico. Soprattutto nel caso di Depp v. Heard si interroga sull’impatto di tali piattaforme sulla formazione delle opinioni e sulla comprensione di questioni complesse come la violenza domestica e le identità di genere. In questo contesto, il workshop è di grande importanza perché promuove il dialogo sull'interfaccia tra discorsi mediatici e conoscenza scientifica.

Per ulteriori informazioni sulle conferenze e per l'iscrizione gli interessati possono rivolgersi alla Prof. Dr. Stefanie Schäfer (telefono: 0621 181-2361, e-mail: stefanie.schaefer@uni-mannheim.de) o Katja Bauer, vice portavoce stampa dell'Università di Mannheim (e-mail: katja.bauer@uni-mannheim.de).