1,4 milioni di euro per la ricerca queer: una pietra miliare per la democrazia!”

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am

La Libera Università di Berlino avvierà nel 2025 un progetto di ricerca sui movimenti LGBTIQ*, finanziato con 1,4 milioni di euro.

Die Freie Universität Berlin startet 2025 ein Forschungsprojekt zu LGBTIQ*-Bewegungen, gefördert mit 1,4 Mio. Euro.
La Libera Università di Berlino avvierà nel 2025 un progetto di ricerca sui movimenti LGBTIQ*, finanziato con 1,4 milioni di euro.

1,4 milioni di euro per la ricerca queer: una pietra miliare per la democrazia!”

L’8 marzo 2025 è iniziato presso la Libera Università di Berlino un importante progetto di ricerca intitolato “I movimenti LGBTIQ* come agenti di democratizzazione: risorse storiche, contemporanee e future per immaginare democrazie inclusive e diverse”. Questo progetto è finanziato dalla Fondazione Volkswagen con 1,4 milioni di euro e durerà tre anni e tre mesi. Le attività di ricerca sono distribuite nelle sedi di Berlino, Giessen e Vienna e sono svolte da un team transdisciplinare guidato dal Dr. Andrea Rottmann.

Il team del progetto è composto da scienziati e professionisti che lavorano nei campi degli archivi queer, del teatro, della storia e delle scienze politiche. L’obiettivo è contrastare le narrazioni anti-LGBTIQ* e la disinformazione con la conoscenza storica. Per realizzare questo ambizioso progetto sono previste diverse attività innovative, tra cui lo sviluppo e la digitalizzazione del patrimonio archivistico, la creazione di una raccolta di storia orale nonché laboratori teatrali e di narrazione digitale.

Contesti storici del movimento queer

La storia queer è caratterizzata da sfide e successi profondamente radicati nelle strutture sociali. Nel 19° secolo, le persone queer in Europa furono spesso perseguitate, in particolare attraverso il paragrafo 175, che criminalizzò l’omosessualità in Germania nel 1871. La svolta nel rafforzamento dei diritti arrivò gradualmente, ad esempio con la fondazione dell’Istituto per le scienze sessuali nel 1919 da parte di Magnus Hirschfeld, un pioniere del movimento LGBTQ+.

La terribile repressione durante l’era nazista portò all’assassinio di migliaia di persone queer nei campi di concentramento. Il triangolo rosa che gli omosessuali erano costretti a indossare divenne in seguito un simbolo di resistenza. Dopo la famosa rivolta di Stonewall a New York nel 1969, considerata un punto di svolta nel movimento globale LGBTQ+, è iniziata una nuova partenza. In Germania, questa rivolta ispirò gli attivisti e portò alla fondazione delle prime manifestazioni del Christopher Street Day negli anni '70.

Richieste e progressi dei diritti queer

Gli anni ’80 furono fortemente influenzati dalla pandemia dell’AIDS. In mezzo allo stigma, è emersa una solidarietà senza precedenti all’interno della comunità queer, con organizzazioni come German AIDS Aid che lottano per il supporto medico e l’istruzione. Sono stati compiuti progressi giuridici significativi con l’introduzione delle unioni civili registrate nel 2001, seguita dal “matrimonio per tutti” in Germania, introdotto nel 2017.

Dal 2018 le voci di genere possono essere specificate come “diverse” e nel 2020 è stato approvato il divieto di terapia di conversione per i minori. Nonostante questi progressi, la discriminazione e la violenza contro le persone queer rimangono un problema fondamentale. Le questioni attuali come la riforma della legge sui transessuali e il riconoscimento della genitorialità queer devono ancora essere affrontate.

La visibilità delle persone queer nella cultura, nella letteratura e nei media è in crescita, ma le sfide rimangono presenti e richiedono uno sforzo continuo.