Attivismo video sul social web: nuove strategie per la protesta politica!
Il progetto di ricerca “Attention Strategies in Video Activism” esamina il modo in cui le ONG utilizzano i social media per la mobilitazione politica.

Attivismo video sul social web: nuove strategie per la protesta politica!
L'uso dei video sul social web si è affermato come uno strumento importante per i dibattiti sociali e politici. In occasione del progetto di ricerca in corso “Strategie di attenzione dell’attivismo video sul web sociale” è diventato chiaro che le preoccupazioni della società civile come l’impegno per i diritti umani, la protezione dell’ambiente e la resistenza alla guerra sono spesso difficili da trasmettere. Per raggiungere un pubblico più ampio, gli attori devono sviluppare modi innovativi per progettare, produrre e distribuire video. Come l'Università del Cinema di Babelsberg ( Università del Cinema ), i resoconti e le strategie di attivismo video mostrano sia opportunità che rischi nel contesto delle controversie politiche sul web sociale.
Il progetto di ricerca, guidato dal Dr. Chris Tedjasukmana della Libera Università di Berlino, nonché dal Prof. Dr. Jens Eder e dalla Prof. Dr. Britta Hartmann, è dedicato all'esame di video di campagne e mobilitazione di diverse ONG. Questa analisi si concentra sulle strategie a lungo termine e sulle tattiche spontanee per generare attenzione politica. L’identificazione di misure per creare e distribuire efficacemente contenuti video è una delle sfide chiave che verranno esaminate nel periodo dal 2018 al 2021. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Volkswagen.
Sfide e dilemmi
Un problema centrale nell’attivismo video sono le normative imposte dagli algoritmi web, che favoriscono i contenuti di partiti, aziende e propaganda politica. A ciò si aggiunge la crescente quantità di video disponibili sul web, che può portare a un’eccessiva saturazione e a un affaticamento compassionevole tra gli spettatori. Gli attori di ONG e gruppi di attivisti utilizzano quindi strategie pubblicitarie creative per attirare l’attenzione degli utenti. Ciò include video originali e l’uso di hashtag, come #BlackLivesMatter, per ottenere ulteriore visibilità.
Tuttavia, le persone coinvolte si trovano ad affrontare un dilemma costante tra gli standard etici e la necessità di diffondere in modo efficace il proprio messaggio. Queste tensioni modellano il discorso sull’efficacia della comunicazione politica nell’era digitale. La ricerca fa seguito al precedente progetto “Motion Images 2.0” e mira a sensibilizzare sugli sviluppi attuali e ad aumentare l’alfabetizzazione mediatica.
Partecipazione digitale e democrazia
Nel contesto della partecipazione digitale e della sua influenza sulla democrazia e sull’impegno della società civile, non sorprende che i social network svolgano un ruolo importante. Gli approcci analitici mostrano quanto sia aumentato il numero delle relazioni sociali attraverso queste piattaforme. Come l’Agenzia federale per l’educazione civica ( bpb ) spiega, il networking può essere visto come una nuova valuta per la popolarità, con i social media che rivoluzionano la rapida diffusione degli appelli di aiuto e solidarietà.
Tuttavia, i risultati dello studio illustrano anche i rischi del mondo digitale: la mobilitazione del sostegno dipende in larga misura dalla disponibilità di risorse, dalla motivazione individuale e dall’efficacia nell’affrontare il gruppo target. Il cambiamento nelle dinamiche di mobilitazione ha fatto sì che l’approccio personale sia cruciale per la partecipazione attiva. I social network consentono il contatto diretto, ma potrebbero anche portare a un’ondata di richieste di aiuto e richieste di sostegno, che minano l’impegno dei potenziali sostenitori.
Un altro aspetto che sarà importante per la ricerca futura è la misura in cui la società civile digitale ha la capacità di creare culture di promozione della democrazia simili al mondo analogico. Sebbene la sfiducia nei confronti delle istituzioni possa aumentare, le piattaforme digitali offrono anche spazio ai cittadini per agire attivamente e in modo controllato all’interno del discorso politico.