Disturbi del sonno in breve: ricerca di Osnabrück su RLS e oppioidi!
L'Università di Osnabrück sta avviando un progetto di ricerca sugli effetti degli oppioidi sul sonno nei pazienti con RLS, guidato dal Dr. Cornelius Bachmann.

Disturbi del sonno in breve: ricerca di Osnabrück su RLS e oppioidi!
Un progetto di ricerca dell’Università di Osnabrück sta studiando l’influenza degli oppioidi sul sonno nei pazienti affetti dalla sindrome delle gambe senza riposo (RLS). Sotto la direzione del PD Dr. med. Cornelius Bachmann, esperto di disturbi del sonno, e in collaborazione con lo scienziato cognitivo Prof. Dr. Gordon Pipa, si prevede che lo studio fornirà importanti spunti nell'arco di due anni. Sebbene i lavori scientifici precedenti sulle interazioni tra disturbi respiratori notturni e uso di oppioidi siano scarsi, questo progetto offre una prospettiva lungimirante su un argomento che è stato poco studiato. La ricerca ha il potenziale per avere importanti implicazioni per la gestione del dolore, in particolare perché la RLS è nota per essere un disturbo del sistema nervoso caratterizzato da irrequietezza e disagio alle gambe.
La collaborazione tra il centro terapeutico SomnoDiagnostics e l'Istituto di scienze cognitive non solo promuoverà la ricerca clinica nei settori della ricerca sul sonno e degli studi sui sogni, ma gioverà anche alla formazione degli studenti. Questa iniziativa rafforzerà la sede medica di Osnabrück e amplierà ulteriormente la reputazione internazionale dell'istituto.
Effetti degli oppioidi nella RLS
Gli agonisti dei recettori degli oppioidi sono utilizzati come prima misura terapeutica nel trattamento del dolore da oltre 40 anni. Si dice anche che allevino i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo (RLS), compresi gli eventi sensoriali e motori, e migliorino il sonno. Tuttavia, gli esatti meccanismi di funzionamento degli oppioidi nel contesto della RLS non sono ancora del tutto chiari. Uno studio ha dimostrato che la morfina e il suo antagonista parziale naloxone agiscono tramite i recettori AMPA, provocando l'attivazione delle spine dendritiche. Questi risultati supportano l’uso degli oppioidi per i pazienti con RLS gravemente colpiti, soprattutto quando le terapie convenzionali non producono i risultati desiderati.
Circa il 5%-10% della popolazione soffre di RLS, mentre il 2%-5% necessita di un trattamento farmacologico a lungo termine. Di norma vengono utilizzati farmaci che agiscono contro il Parkinson o l'epilessia. Tuttavia, quando questi falliscono, la pratica dimostra che spesso vengono prescritti gli oppioidi. Uno studio mostra che i pazienti che hanno ricevuto ossicodone in combinazione con naloxone hanno riscontrato un miglioramento dei sintomi della RLS e un aumento della qualità della vita dopo 12 settimane. Nel gruppo trattato con farmaci, il 42% dei partecipanti era privo di sintomi.
Sfide ed effetti collaterali
Tuttavia, il rischio di effetti collaterali, in particolare gastrointestinali, affaticamento e sonnolenza, rimane una delle principali preoccupazioni. L'84% dei partecipanti allo studio nel gruppo trattato con farmaci ha riportato eventi avversi e il 9,8% si è ritirato dallo studio a causa di questi effetti collaterali. Queste sfide evidenziano la necessità di cautela nell’uso degli oppioidi per trattare la RLS nei pazienti resistenti. È quindi essenziale una prospettiva globale sui benefici e sui rischi. Sebbene le prove dell’efficacia degli oppioidi nella RLS siano considerate basse, la ricerca mostra che nessun paziente ha riferito un peggioramento dei sintomi.
In sintesi, l’attuale studio dell’Università di Osnabrück apre nuove possibilità per il trattamento dei pazienti con RLS ricercando gli effetti degli oppioidi sul sonno. Tuttavia, la minaccia imminente di abuso e dipendenza rende essenziale monitorare e applicare queste terapie da una rigorosa prospettiva clinica.
Per ulteriori informazioni sul progetto di ricerca e sul suo impatto devastante sul trattamento dei pazienti con RLS, sono disponibili approfondimenti approfonditi sugli attuali risultati dello studio e sulle opzioni terapeutiche nei rapporti di uni-osnabrück.de, pubmed.ncbi.nlm.nih.gov E cochrane.org trovare.