Ricerca sulla microplastica: il team UDE riceve 1,4 milioni di euro per una soluzione!

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L’UDE riceverà 1,4 milioni di euro per il progetto “HotCircularity”, che ricerca alternative biodegradabili alle microplastiche in agricoltura.

Die UDE erhält 1,4 Mio. Euro für das Projekt „HotCircularity“, das biologisch abbaubare Alternativen zu Mikroplastik in der Landwirtschaft erforscht.
L’UDE riceverà 1,4 milioni di euro per il progetto “HotCircularity”, che ricerca alternative biodegradabili alle microplastiche in agricoltura.

Ricerca sulla microplastica: il team UDE riceve 1,4 milioni di euro per una soluzione!

Il 16 aprile 2025 gli scienziati hanno presentato un’iniziativa innovativa per combattere il problema della microplastica. Le microplastiche non sono biodegradabili e hanno dimostrato di rappresentare una seria minaccia per le persone e l’ambiente. Un gruppo di ricerca guidato dalla Prof.ssa Dr. Bettina Siebers e dal Dr. Christopher Bräsen dell'Università di Duisburg-Essen (UDE) e dal Prof. Dr. Oliver Spadiut dell'Università della Tecnologia di Vienna riceve il sostegno della Fondazione Volkswagen. Per il progetto “HotCircularity” è disponibile un volume di finanziamento di 1,4 milioni di euro, di cui la quota dell’UDE ammonta a circa un milione di euro.

L’obiettivo centrale del progetto è sostituire le microplastiche con lipidi naturali prodotti da microrganismi. In particolare la ricerca è destinata a sviluppare soluzioni per ridurre il rilascio di microplastiche in agricoltura. Le microplastiche entrano nell’ambiente attraverso fattori come i raggi UV e gli agenti atmosferici e vengono scomposte in micro e nanoplastiche. L’impatto sull’ecosistema del suolo è negativo e anche la salute umana potrebbe essere a rischio. Il rilascio mirato di microplastiche nelle applicazioni agricole rappresenta una sfida particolare.

Soluzioni innovative

Gli scienziati si stanno concentrando sulla sintesi di lipidi biodegradabili per sostituire i rivestimenti in agricoltura. Qui vengono utilizzati gli archaea, che sintetizzano i lipidi tetraeteri per le loro membrane cellulari. Questi lipidi sono stabili agli influssi fisici e chimici e sono anche biodegradabili. I microrganismi possono crescere su prodotti di scarto come il glicerolo grezzo, che è un sottoprodotto della produzione di biodiesel. L’obiettivo è ottimizzare gli organismi e le loro condizioni di crescita per creare una “biofabbrica” economica e utile per l’ambiente.

La prima presentazione dei risultati del progetto è prevista tra circa 18 mesi. “HotCircularity” è sostenuto per un periodo di quattro anni nell’ambito dell’iniziativa di finanziamento “Circularity con materie prime riciclate e biogeniche” per contribuire a risolvere il crescente problema della microplastica.

Misure e sfide della ricerca

Negli ultimi anni il problema delle microplastiche è diventato sempre più importante, come dimostra una ricerca dell’Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR). I primi progetti di ricerca sulle microplastiche sono stati avviati lì nel 2013. Uno degli obiettivi principali era sviluppare un protocollo standard per contaminare le cozze con particelle di microplastica. Studi di laboratorio hanno dimostrato che le cozze e le ostriche del Mar Baltico possono essere contaminate con successo da particelle di plastica. In uno studio su animali in cui i topi sono stati nutriti con varie particelle microplastiche per 28 giorni, non è stato riscontrato alcun effetto dannoso sui tessuti o sugli organi intestinali.

Ulteriori studi in vitro indagano il possibile assorbimento di particelle micro e nanoplastiche nelle cellule umane, comprese le cellule dell'intestino, del fegato e dei polmoni. I risultati di questi studi vengono regolarmente pubblicati su riviste scientifiche. Il progetto POLYRISK, finanziato dall’UE, è attualmente in corso e dal 2021 studia il potenziale di pericolo delle particelle micro e nanoplastiche e fornisce preziose informazioni sull’esposizione e sulla valutazione del rischio.

Questi sforzi di ricerca sono necessari per comprendere le crescenti emissioni di plastica e sviluppare misure adeguate per ridurle. Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di plastica, che non solo svolge funzioni importanti nella vita di tutti i giorni, ma rappresenta anche un notevole problema ambientale. Le cause delle emissioni di microplastiche sono diverse: perdite di produzione, usura, eventi atmosferici e rifiuti sono tra i principali fattori.

Dal 2014 Fraunhofer UMSICHT lavora intensamente sugli effetti delle microplastiche e della plastica sull'ambiente. L'attenzione è rivolta alla collaborazione interdisciplinare per sviluppare soluzioni tecniche e strategie per ridurre le emissioni di plastica. L’organizzazione offre servizi estesi come ricerca a contratto, progetti finanziati e consulenza strategica per contribuire in modo sostenibile all’economia circolare e alla protezione ambientale.