Nuova scuola di specializzazione a Dresda: ricerca rivoluzionaria sulla biologia cellulare!

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Una nuova scuola di specializzazione presso la TU Dresden inizierà nel 2026 con il finanziamento DFG per la ricerca sui condensati biomolecolari e il loro significato.

Neues Graduiertenkolleg an der TU Dresden startet 2026 mit DFG-Förderung zur Erforschung biomolekularer Kondensate und deren Bedeutung.
Una nuova scuola di specializzazione presso la TU Dresden inizierà nel 2026 con il finanziamento DFG per la ricerca sui condensati biomolecolari e il loro significato.

Nuova scuola di specializzazione a Dresda: ricerca rivoluzionaria sulla biologia cellulare!

Nel 2026 entrerà in funzione una nuova scuola di specializzazione presso l’Università Tecnica di Dresda (TUD). Con il titolo GRK 3120 “Condensati biomolecolari: dalla fisica alle funzioni biologiche”, la scuola è finanziata dalla Fondazione tedesca per la ricerca (DFG) con un budget di circa 7 milioni di euro per cinque anni. Il focus del college è sui condensati biomolecolari, che funzionano come strutture senza membrana nelle cellule e organizzano i processi biologici.

Gli obiettivi centrali della ricerca includono lo studio delle transizioni di fase e delle interazioni collettive dei biopolimeri. Questi hanno lo scopo di fornire approfondimenti sui processi vitali fondamentali e sulla loro rilevanza medica, in particolare per le malattie neurodegenerative. Particolare attenzione è rivolta alla collaborazione tra diverse discipline scientifiche per comprendere i complessi meccanismi di cooperazione tra proteine ​​e macromolecole.

Significato storico e approcci interdisciplinari

Dresda ha un significato storico nella ricerca sui condensati biomolecolari. Queste strutture furono originariamente scoperte da Anthony Hyman e Clifford Brangwynne. La nuova scuola di specializzazione lavorerà in stretta collaborazione con l’Istituto Leibniz per la ricerca sui polimeri (IPF), l’Istituto Max Planck per la biologia cellulare e genetica molecolare (MPI-CBG) e il Centro Helmholtz Dresden-Rossendorf (HZDR). Sostenendo gli studenti di dottorato si rafforza la ricerca interdisciplinare tra i campi della biologia, della fisica e della ricerca sui polimeri.

Il prof. Jens-Uwe Sommer, relatore del college e professore di teoria dei polimeri alla TUD, sottolinea l'importanza di questo progetto per la comunità scientifica. Lo sviluppo di una solida rete nel campo della biologia cellulare, della biochimica e della fisica dovrebbe far avanzare ulteriormente la ricerca sulle funzioni biologiche e sui loro disturbi, come le malattie neurodegenerative.

Malattie neurodegenerative e condensati biomolecolari

Negli ultimi anni, la ricerca sui condensati biomolecolari è emersa come particolarmente rilevante per comprendere le malattie neurodegenerative. Le cellule eucariotiche utilizzano questi complessi senza membrana di proteine ​​e acidi nucleici per creare ambienti specifici degli organelli. Il processo di separazione di fase liquido-liquido (LLPS) gioca un ruolo centrale, soprattutto nei neuroni caratterizzati da caratteristiche strutturali specifiche.

Durante lo sviluppo delle malattie neurodegenerative, queste strutture biomolecolari spesso si solidificano. Questi fenomeni possono essere osservati, ad esempio, nella sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e nella demenza frontotemporale (FTD), dove mutazioni nelle proteine ​​leganti l'RNA (RBP) influenzano le transizioni di fase e possono portare alla formazione di aggregati patologici. La separazione di fase gioca un ruolo cruciale anche nella malattia di Huntington e nelle tauopatie, che sono associate ai grovigli neurofibrillari.

Negli ospedali universitari, ad esempio sotto la direzione del Prof. Dr. Jonas Hosp a Friburgo, si ricerca lo sviluppo e la validazione di biomarcatori per la diagnosi precoce di malattie come l'Alzheimer. Questi biomarcatori multimodali includono tecniche di imaging, analisi del liquido cerebrospinale e del siero, che insieme dovrebbero consentire una precisa sottotipizzazione e un controllo della terapia al fine di ottimizzare nuovi approcci al trattamento.

Un altro aspetto importante è rappresentato dalla ricerca sui meccanismi neuroimmunologi coinvolti nella malattia di Alzheimer e in altri disturbi della memoria. La creazione di un “Registro della memoria di Friburgo” per la registrazione sistematica dei biomarcatori è un’iniziativa promettente che coinvolge anche la collaborazione multidisciplinare con altre cliniche e istituti.