La simulazione climatica mostra: quanto possiamo risparmiare per il nostro pianeta?

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Il 22 luglio 2025, la KU Ingolstadt ha simulato i negoziati globali sul clima per sviluppare soluzioni al cambiamento climatico.

Am 22.07.2025 simulierte die KU Ingolstadt globale Klimaverhandlungen, um Lösungen gegen den Klimawandel zu erarbeiten.
Il 22 luglio 2025, la KU Ingolstadt ha simulato i negoziati globali sul clima per sviluppare soluzioni al cambiamento climatico.

La simulazione climatica mostra: quanto possiamo risparmiare per il nostro pianeta?

Recentemente presso la KU (Università delle Arti) si è svolta una nuova simulazione sul tema del clima che ha riunito partecipanti provenienti da diversi gruppi rappresentativi di paesi e gruppi di interesse. L’obiettivo era ricreare realisticamente i negoziati globali sul clima e fornire a tutti i partecipanti una comprensione più profonda della complessità dei negoziati internazionali. I partecipanti hanno dovuto mettere da parte le proprie convinzioni e adottare le opinioni dei rispettivi paesi per la simulazione, il che ha rappresentato una sfida entusiasmante. Ad esempio, gli Stati Uniti sono stati raffigurati sotto la guida del presidente Trump o prima della sua epoca. Gli attori dell’UE si sono concentrati sulle sfide poste dalla guerra in Ucraina, dalle forniture energetiche, dai dibattiti sul nucleare e dall’inflazione.

La simulazione comprendeva sei gruppi, compresi quelli che rappresentavano nazioni sviluppate come Canada, Australia e Giappone, oltre a quelli focalizzati su Cina e India. La Cina ha affrontato in particolare le politiche legate ai combustibili fossili e alla sicurezza alimentare, mentre l’India ha discusso questioni come il caldo estremo, la disuguaglianza sociale e le tensioni geopolitiche. I paesi del Sud del mondo, invece, si sono occupati di questioni essenziali come la finanza climatica, la sicurezza idrica e alimentare e la migrazione climatica. Questi paesi hanno avuto l’opportunità di avanzare proposte per limitare la deforestazione e il rimboschimento, cosa che ha aiutato i partecipanti a comprendere le differenze nelle priorità e nelle sfide nazionali.

Negoziazioni e risultati

La simulazione prevedeva complessivamente tre cicli di trattative in cui i gruppi formulavano le proprie offerte interne. Uno degli obiettivi principali era limitare il riscaldamento globale a un massimo di 2 gradi Celsius entro il 2100. Ai partecipanti è stato inoltre chiesto di versare almeno 300 miliardi di dollari all’anno in un fondo internazionale per il clima. Dopo i cicli di trattative, i delegati hanno presentato i loro risultati, che sono stati inseriti in un programma di simulazione. Tuttavia, mentre gli adulti sono riusciti a raggiungere un massimo di 2,1 gradi di riscaldamento entro il 2100, gli studenti hanno scoperto che è possibile limitarlo a 2 gradi.

Per combattere efficacemente il riscaldamento globale erano necessarie misure ambiziose, come la stabilizzazione e la riduzione delle emissioni di gas serra, la lotta alla deforestazione e l’incremento dei progetti di riforestazione. La simulazione ha mostrato l’impatto quantitativo di varie misure sul riscaldamento globale e ha individuato ostacoli significativi alla cooperazione internazionale. I partecipanti si avvicineranno ora alla prossima conferenza sul clima di novembre con una comprensione più ampia di come trovare compromessi politici.

Contesto della politica climatica internazionale

I negoziati internazionali sul clima hanno origine nel 1992 con il “Vertice della Terra” di Rio de Janeiro. Ciò ha portato alla creazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), entrata in vigore nel 1994. Caratteristiche strutturali proprietarie, come le Conferenze annuali delle parti (COP), offrono agli oltre 198 Stati membri piattaforme per sviluppare testi negoziali e raggiungere il consenso su decisioni importanti. Traguardi significativi includono il Protocollo di Kyoto del 1997 e l’Accordo di Parigi del 2015, che mirano a fissare un obiettivo limitato per limitare il riscaldamento globale da 1,5 a meno di 2 gradi Celsius.

La sfida principale rimane il finanziamento delle necessarie misure di protezione del clima, che è spesso un punto controverso tra le nazioni. Secondo il sesto rapporto di valutazione (2023) del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici, sono necessarie riduzioni significative delle emissioni globali di gas serra per frenare il riscaldamento globale, poiché il cambiamento climatico rappresenta non solo una sfida nazionale ma globale. La probabilità che la temperatura della superficie terrestre possa aumentare fino a 3,2 gradi entro il 2100 senza ulteriori azioni rappresenta una seria minaccia.

L'Università d'arte si è posta l'obiettivo di integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti della vita universitaria e, a questo proposito, lavora a stretto contatto con partner di diversi ambiti sociali ed economici. Questa simulazione rappresenta un importante contributo alla promozione dei futuri negoziati sulla politica climatica internazionale e sulla sua attuazione.