Lotta contro la disinformazione russa: così ci protegge il TU di Berlino!

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La dottoressa Veronika Solopova della TU Berlin sta sviluppando strumenti di intelligenza artificiale contro la disinformazione, soprattutto nel contesto della guerra in Ucraina.

Dr. Veronika Solopova von der TU Berlin entwickelt KI-Tools gegen Desinformation, besonders im Kontext des Ukraine-Kriegs.
La dottoressa Veronika Solopova della TU Berlin sta sviluppando strumenti di intelligenza artificiale contro la disinformazione, soprattutto nel contesto della guerra in Ucraina.

Lotta contro la disinformazione russa: così ci protegge il TU di Berlino!

I pericoli della disinformazione sono onnipresenti nel panorama digitale di oggi. Le campagne di disinformazione russe, in particolare, sono diventate sempre più influenti negli ultimi anni, influenzando il discorso politico in molti paesi, compresa la Germania. La dottoressa Veronika Solopova, eminente linguista e scienziata informatica presso l'Università TU Berlino, si dedica intensamente all'analisi e alla lotta contro questi fenomeni.

Con il suo strumento AI di recente sviluppo “Controlla le notizie con un clic”, Solopova è in grado di rilevare la disinformazione in sette lingue diverse con una precisione del 93%. Questa tecnologia viene utilizzata per affrontare le crescenti sfide poste dalle notizie false e dalla disinformazione in continua evoluzione. Solopova e il suo team hanno lanciato la piattaforma CORRECTIV.Faktenforum, che consente ai cittadini di partecipare attivamente al processo di verifica dei fatti e di premunirsi contro le false informazioni.

Strategie di disinformazione

Le campagne di disinformazione russe utilizzano una varietà di strategie, tra cui siti Web falsi, reti di bot e narrazioni mirate volte a creare confusione pubblica. In particolare durante la guerra in Ucraina, la propaganda si è concentrata sull’alimentare la disperazione e sul destabilizzare il sostegno occidentale. Le narrazioni comuni includono: “L’Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere”, “L’Occidente ci tradirà” e “La mobilitazione sta crollando”.

In Germania, i social media vengono utilizzati specificamente per creare un clima contro i migranti e l’Ucraina. Secondo una ricerca di CORRETTIVO L’operazione di influenza russa “Storm-1516” svolge un ruolo centrale diffondendo informazioni false attraverso deepfake basati sull’intelligenza artificiale. Questi falsi hanno avuto un impatto significativo sulla campagna per le elezioni federali in Germania negli ultimi mesi. Affermazioni su politici di spicco e un accordo sull'immigrazione con il Kenya sono solo alcuni esempi della disinformazione diffusa da una rete di oltre un centinaio di siti web in lingua tedesca.

Di questa operazione sono responsabili non solo un ex agente di polizia americano, ma anche l'Internet Research Agency (IRA) e il servizio segreto militare GRU. Questi attori utilizzano le tecnologie dell’intelligenza artificiale per creare contenuti falsi che vengono poi condivisi dagli influencer filo-russi sui social media, a volte anche a pagamento.

Misure contro la disinformazione

La minaccia delle fake news non è solo teorica. La scarsa fiducia nelle istituzioni politiche e nei media aumenta la suscettibilità alle false informazioni. Forte bpb.de L’esperienza e la ricerca hanno dimostrato che le fake news vengono consumate intensamente, soprattutto in alcuni ambienti, anche se nel complesso sono meno diffuse. La mancanza di chiarezza sui termini e sulle sfide ad essi associati rende la lotta alla disinformazione ancora più complicata.

Per affrontare questa sfida sono state lanciate iniziative come “EU vs. Disinfo” e l’Osservatorio europeo sui media digitali. Solopova chiede inoltre un migliore accesso ai dati dei social media per combattere più efficacemente la diffusione della disinformazione. Sottolinea quanto sia importante che i cittadini imparino a mettere in discussione in modo critico le notizie e a lavorare attivamente contro la diffusione della disinformazione.

Quanto più la società è informata, tanto meglio può premunirsi contro la manipolazione attraverso contenuti falsi. Solo attraverso uno sforzo congiunto per promuovere l’alfabetizzazione mediatica e un impegno attivo nel fact-checking è possibile rafforzare la fiducia nel panorama dell’informazione.