Rivoluzione nelle scienze della Terra: Plümper rivela i segreti della Terra!

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Oliver Plümper diventa professore di mineralogia all'Università di Brema e si occupa di geoscienze sostenibili e emissioni vulcaniche di CO2.

Oliver Plümper wird Professor für Mineralogie an der Uni Bremen und erforscht nachhaltige Geowissenschaften und vulkanische CO2-Emissionen.
Oliver Plümper diventa professore di mineralogia all'Università di Brema e si occupa di geoscienze sostenibili e emissioni vulcaniche di CO2.

Rivoluzione nelle scienze della Terra: Plümper rivela i segreti della Terra!

Oliver Plümper sarà professore di Mineralogia presso il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Brema a partire dal semestre estivo del 2025. Nel suo nuovo ruolo, si concentrerà sui cambiamenti dei minerali nel corso della storia della Terra e sull'influenza dei fluidi, come l'acqua e l'anidride carbonica, sulle rocce della Terra. I processi rilevanti nella sua ricerca includono il vulcanismo, i terremoti e la formazione di materie prime, nonché lo stoccaggio a lungo termine di CO₂. Lo scopo del suo lavoro di ricerca è quello di acquisire una comprensione più profonda della Terra attraverso la conoscenza dei suoi elementi costitutivi più piccoli e di combinare la ricerca di base con le questioni di sostenibilità. Plümper attribuisce particolare importanza all'acquisizione di nuove conoscenze scientifiche sull'uso responsabile delle risorse e sulla protezione dell'ambiente.

Plümper è perfettamente qualificato per questi compiti. Ha lavorato all'estero per oltre 16 anni e ha insegnato, tra gli altri, all'Università di Utrecht e al Centro di Fisica dei Processi Geologici dell'Università di Oslo. Ha completato i suoi studi in geoscienze presso l'Università di Münster. Nel suo gruppo di lavoro utilizzerà moderni metodi di analisi come l'imaging a raggi X 3D, l'interferometria e la microscopia elettronica. Inoltre, Plümper promuove una scienza aperta, trasparente e orientata al futuro, facendo lavorare il suo gruppo di lavoro secondo i principi della scienza aperta e rendendo i risultati accessibili al pubblico. Lo scopo del suo impegno è quello di dare impulso alle geoscienze innovative, sostenibili e interdisciplinari.

Emissioni di CO2 di origine vulcanica

Un recente team internazionale di geologi delle università di Firenze e Colonia ha studiato le emissioni di CO2 dei vulcani, in particolare quelli dell'Etna in Sicilia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Geology, mostra che il magma trasporta l'anidride carbonica da 50 a 150 chilometri di profondità nel mantello terrestre ed è responsabile dell'emissione di 9.000 tonnellate di CO2 da parte dell'Etna ogni giorno. Ciò rappresenta il 10% delle emissioni vulcaniche di CO2 del mondo e dimostra che l’Etna emette tre volte più CO2 del Kilauea alle Hawaii, nonostante la sua produzione di magma quattro volte superiore.

Il gruppo di ricerca ha analizzato i magmi di quattro vulcani: Etna, Monte Vulture, Stromboli e Pantelleria. Si è scoperto che gli elevati rapporti niobio/tantalio sull'Etna e sul Monte Vulture sono più alti che in altri vulcani intraplacca attivi. I ricercatori hanno anche identificato aree ricche di carbonio nel mantello terrestre sotto l'altopiano Ibleo nell'Italia meridionale che vengono “sfruttate” quando il magma si scioglie. Inoltre, le condizioni geodinamiche, come il movimento all’indietro della placca in subduzione nel Mar Ionio, contribuiscono al trasporto del carbonio sotto l’Etna.

Il ruolo dei vulcani nel ciclo del carbonio

Un’altra importante ricerca dell’Università di Cambridge ha dimostrato che la formazione e la separazione dei supercontinenti nel corso di centinaia di milioni di anni controlla le emissioni naturali di carbonio vulcanico. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Science, potrebbero portare a una rivalutazione del ciclo del carbonio e dell’evoluzione dell’abitabilità della Terra. Lo studio ha scoperto che la maggior parte del carbonio rilasciato dai vulcani viene riciclato vicino alla superficie, sfidando la precedente ipotesi che provenisse dall’interno della Terra.

I vulcani che si formano sugli archi insulari o continentali svolgono un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio. Restituiscono carbonio alla superficie terrestre ma emettono meno dell'1% delle emissioni di carbonio causate dalle attività umane. Ci sono stati cambiamenti significativi nell'attività vulcanica in diversi periodi geologici, il che illustra anche l'influenza climatica. I ricercatori hanno anche scoperto che le impronte chimiche dei vulcani variano e che il rapporto isotopico del carbonio nel calcare a volte aumenta, il che è stato interpretato come un aumento dell'ossigeno atmosferico.

In sintesi, la ricerca nel campo delle geoscienze è notevolmente arricchita dai contributi di scienziati come Oliver Plümper e dalle recenti scoperte sulla vulcanologia e sulla sua influenza sul ciclo del carbonio. Questi studi non sono solo di interesse accademico, ma contribuiscono anche all’uso sostenibile della terra e delle sue risorse.

Università di Brema, Università di Colonia, GeoHorizon.